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Le reti dei mercanti e delle fazioni genovesi: commerci globali, guerre d’italia e...  35


                    lomeo, che visse nello stesso periodo e si radicò a Lisbona come mercante
                    che investì nella schiavitù .
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                         Nella storiografia sui mercanti genovesi, i Marihoni sono noti per-
                    ché il loro nome appare in un documento famoso, la lettera di Antonio
                    Malfante, noto come mercante, o anche “viaggiatore” e “avventuriero”,
                    che si spinse dal Nord Africa verso l’area del Sahel, nel 1447, per cer-
                    care informazioni sulle merci che provenivano dall’area subsahariana.
                    La lettera fu scritta dall’area del Tuat, a sud del regno di Tlemcen,
                    nell’area meridionale dell’odierna Algeria . Le informazioni fornite nel
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                    testo sono molte, ma quelle che l’hanno reso celebre riguardano so-
                    prattutto la città di Timbuctu nell’odierno Mali.
                         La lettera venne inviata a “Iane” (Gianni) Marihoni, esponente di
                    una famiglia che la storiografia ha identificato come il gruppo dei prin-
                    cipali finanziatori di questo viaggio. Dove operavano i Marihoni e come
                    mai compaiono nel carteggio gonzaghesco? Non esistono molte infor-
                    mazioni per la metà del Quattrocento sull’area dove si trovava Mal-
                    fante. Una serie di ritrovamenti nell’archivio notarile genovese (di cui
                    si  dà  conto  qui  brevemente),  ha  permesso  di  ricostruire  l’ambito  di
                    azione in particolare di uno dei membri di tale famiglia, Giacomo . La
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                    sua attività si concentrava a Orano e nel regno di Tlemcen ed è docu-
                    mentabile a partire dal 1458 . Il carteggio con i Gonzaga è relativo
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                    agli anni 1486-7. Giacomo morì poco dopo il periodo attestato dall’epi-
                    stolario gonzaghesco, tra il 1488 e il 1490.


                       15  F. Guidi Bruscoli, Bartolomeo Marchionni, “homem de grossa fazenda” (ca.
                    1450-1530): Un mercante fiorentino a Lisbona e l’impero portoghese, Olschki, Fi-
                    renze, 2014.
                       16   C.  de  La  Roncière,  Découverte  d'une  relation  de  voyage  datée  du  Touat  et
                    décrivant en 1447 le bassin du Niger, «Bulletin de la section de géographie», CTHS,
                    33 (1918), pp. 1-28. Si veda ora anche François-Xavier Fauvelle, Benoît Grévin,
                    Ingrid Houssaye Michienzi, Malfante l'Africain. Relire la « Lettre du Touat » (1447),
                    Brepols, Turnhout, 2023.
                       17  La presenza e l’azione dei Marihoni nel Maghreb e i loro legami transahariani
                    sono meglio chiariti in un saggio, The Genoese Merchant Network from the Court of
                    Mantua to the Maghreb and the Cape Verdean Archipelago, 1450s-1510s, in corso
                    di stampa, che ho preparato per il volume a cura di Roberto Zaugg e Silvia Marza-
                    galli per il progetto Atlantic Italies, coordinato da Roberto Zaugg presso l’Università
                    di Zurigo, a cui ho preso parte tra il 2021 e 2022. Il lavoro di ricerca è iniziato a I
                    Tatti (The Harvard University Center for Italian Renaissance Studies) tra il 2017 e
                    il  2019,  ed  è  proseguito  grazie  ad  un  finanziamento  della  Max  Weber  Stiftung,
                    nell’ambito del macro progetto Wissen entgrenzen (2019-2021). In tale cornice isti-
                    tuzionale  si  è  inserito  il  sub-progetto  che  ho  avuto  l’opportunità  di  coordinare
                    presso il Deutsches Historisches Institut di Roma, denominato “Genoese Merchant
                    Networks in Africa and across the Atlantic Ocean (ca. 1450–1530)”. Al progetto ha
                    collaborato Davide Gambino, che ha individuato e trascritto numerosi documenti,
                    estremamente utili per chiarire il ruolo avuto dai mercanti genovesi nel Maghreb.
                       18  Asg, Notai Antichi 916.


                                                 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XXI - Aprile 2024
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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