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                    Come segnalato da Isabella Lazzarini, i Gonzaga si servirono an-
                che di una rete di agenti, che spesso si recavano nella penisola iberica.
                Qui negli anni Ottanta del Quattrocento troviamo Bernardino Missa-
                glia e Antonio Salimbeni .
                                        25
                    Il secondo era in contatto diretto con i Marihoni, che si occupa-
                rono della logistica e del sistema dei pagamenti. Gli agenti operavano
                nella penisola iberica e i mercanti genovesi fornivano l’appoggio mate-
                riale per i viaggi.
                    Negli scambi fra Genova e Mantova che è possibile documentare
                con i carteggi gonzagheschi di questo periodo, ciò che emerso è la di-
                mensione politico-istituzionale del controllo dei benefici, che riman-
                dava al rapporto con Roma. La dimensione fazionaria locale genovese,
                invece, non si coglie pienamente. Sono quelli gli anni del passaggio dal
                dogato di Paolo Campofregoso (Fregoso) – un governo interno - alla
                dominazione esterna degli Sforza. Come era accaduto già altre volte, il
                duca di Milano si insignorì di Genova. La famiglia dei Fregoso era piut-
                tosto indebolita, sia perché sotto le pressioni fiorentine cedette uno dei
                suoi domini, la signoria della Lunigiana, alla Casa di San Giorgio, l’or-
                ganismo del debito pubblico genovese, sia perché con la dominazione
                milanese fu nominato un governatore scelto tra i membri della fazione
                a loro nemica, quella degli Adorno.
                    I  Marihoni,  da  ciò  che  emerge  dalla  documentazione  reperita,
                non parteciparono alle dinamiche fazionarie a Genova, né sono atte-
                stati  come  rappresentanti  delle  magistrature  del  Comune;  il  loro
                ruolo sembra essere stato prevalentemente commerciale e proiettato
                verso il Nord Africa. Nel contesto genovese si legarono ad alcuni espo-
                nenti del potente albergo dei Cattaneo, che dopo aver condotto affari
                in Nord Africa, con l’apertura dei commerci atlantici, si stabilirono a
                Siviglia, a Lisbona e nell’arcipelago di Capo Verde. I Marihoni passa-
                rono ai Cattaneo il testimone di quei commerci che avevano inaugu-
                rato nel Nord Africa. I Cattaneo, però, non sono presenti nei carteggi
                mantovani: non ereditarono dai Marihoni quei contatti con la casa
                Gonzaga.
                    Per cogliere pienamente i collegamenti tra le dinamiche commer-
                ciali e quelle fazionarie tramite la documentazione mantovana occorre
                guardare agli anni successivi: i Marihoni vennero sostituiti con altri
                intermediari genovesi, collegati all’ambito politico locale e in partico-
                lare alla famiglia dogale dei Fregoso.





                   25  I. Lazzarini, Reti dinastiche e reti informative: i rapporti diplomatici fra i regni
                iberici e i principati padani nel secondo Quattrocento (Mantova e Ferrara) cit., p. 154.



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XXI - Aprile 2024
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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