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42 Carlo Taviani
Si possono scorgere così gli stessi personaggi, in questo caso Ot-
taviano e Federico, nelle loro relazioni di scambio di doni e come pro-
motori dei commerci con la corte mantovana. A seguire, nella catena
dei ruoli, compaiono personaggi minori dal punto di vista politico, che
pure svolsero un ruolo chiave in questi scambi. Sono queste le figure
che ci consentono di scorgere alcune tipologie di legami tra la storia
politica e quella economica e dei commerci.
Per il periodo tra il 1513 e il 1522 alcune delle lettere del carteggio
dei Gonzaga sono a firma di Ottaviano e Federico Fregoso e menzio-
nano l’invio di oggetti, materiali, exotica - prevalentemente animali rari
e cavalli di pregio - inviati da Genova a Mantova. Leggendo queste let-
tere, quando troviamo riferimenti agli oggetti, agli animali, o ai mate-
riali inviati da loro a Mantova, non siamo sempre sicuri di trovarci di
fronte a un dono o alla vendita di mercanzie. Meno evidente è distin-
guere invece tra un atto gratuito e una transazione nel caso dell’invio
di animali molto rari, come quando Federico propose al marchese di
Mantova di inviargli un leone: «essendomi stato donato un leone, el
mando a V.Ex. parendomi cosa più conveniente a quella che a me» .
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Come aveva preannunciato nei giorni precedenti una lettera di Gio-
vanni Bentivoglio da Sassoferrato, factotum degli stessi Fregoso, l’ani-
male proveniva dal Nord Africa . Si trattava con molta probabilità di
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un leone berbero, chiamato anche leone di Berberia (Panthera leo leo),
presente allora nel Maghreb e poi estintosi nel corso dell’età mo-
derna .
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Il carteggio mette in luce inoltre i problemi che gli intermediari di
queste figure apicali avevano avuto nel ricevere il denaro dai Gonzaga.
Per ora il lavoro di ricerca non ha consentito di discernere con certezza
quando si trattava di una vendita o di un dono. Negli atti notarili ge-
novesi non vi è traccia di informazioni sul punto e la documentazione
mantovana è ambigua. Tale ambiguità non è però solamente da ascri-
vere allo stato della documentazione, ma dipende anche dai rapporti
stessi tra le due casate dei Fregoso e dei Gonzaga. L’impressione è che
le merci venissero proposte e poi l’importo venisse in un secondo mo-
mento saldato attraverso gli intermediari e i mercanti.
Lo scambio di doni e in particolare la circolazione dei beni di lusso
tra Genova e Mantova vennero mediati soprattutto da un uomo di fiducia
dei Fregoso, Battista Monleone, agente, mercante, e loro procuratore.
31 Ivi, 758, 128.
32 Ivi, 758, 145, 10 dicembre, 1519: «Monsignore l’archiveschovo à havuto un
lione de Barberia lo quale in fra octo o dieci di lo mandarà a V. Ec».
33 S.A. Black, A. Fellous, N. Yamaguchi, D.L. Roberts, Examining the extinction
of the Barbary lion and its implications for felid conservation, «PLoS One», 2013, 8
(4), pp. 1-12.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XXI - Aprile 2024
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)