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Le reti dei mercanti e delle fazioni genovesi: commerci globali, guerre d’italia e... 43
Osservando le sue attività possiamo cogliere informazioni che at-
tengono all’ambito del commercio e, a volte, a quello della politica. Que-
sto tipo di figure di agenti e intermediari fungevano da cerniera in quegli
ambiti che di solito restano separati nella storiografia su Genova. Per-
mettono di studiare quei legami di contesto che, nella ricostruzione delle
biografie degli esponenti delle fazioni, restano spesso spezzati e difficili
da tracciare. Quando un membro di una fazione andava in esilio, le
tracce delle sue attività si affievolivano. Si possono ricostruire attraverso
una serie di intrecci tramite lo studio delle carte di archivi diversi, ma
le attività nel luogo di origine sono quasi impossibili da ricostruire.
Verso la fine del Quattrocento Battista aveva vissuto in Andalusia,
probabilmente portando avanti affari commerciali insieme al fratello,
Agostino. Lo troviamo nel 1495 residente a Puerto de Santa Maria, non
lontano da Siviglia, procuratore della famiglia genovese De Sopranis .
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Nel 1508 era invece residente a Venezia .
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Con il rientro dei Fregoso a Genova, tra il 1512 e 1513, Battista
rientrò in area ligure. Benché quello genovese fosse un sistema di tipo
repubblicano, quando una fazione si affacciava al governo e control-
lava il Comune, per qualche breve tempo, fino alla sua dipartita, una
sorta di corte veniva istaurata in città.
Come si è detto nell’introduzione, dal punto di vista artistico non
molto è rimasto di tali periodi di governo a Genova e una damnatio
memoriae ha pesato sulla committenza artistica di corte delle famiglie
dogali degli Adorno e dei Fregoso durante il Quattrocento e i primi
decenni del Cinquecento. Alcuni poche informazioni pratiche sulla vita
e l’attività di tali famiglie, però, si possono in alcuni casi cogliere anche
dalla documentazione interna.
È il caso per esempio delle ricevute delle spese di guerra tra gli
anni 1513 e 1515, conservate nelle filze cosiddette Diversorum del Co-
mune, presso l’Archivio di Stato di Genova, che illustrano il modo in
cui Ottaviano Fregoso e la sua famiglia gestirono insieme al loro per-
sonale di fiducia i lunghi mesi della presa di Genova, quando i francesi
erano rimasti asserragliati in città. I fratelli Fregoso, Federico, vescovo
di Salerno, e Simonetto aiutarono attivamente il maggiore Ottaviano.
Tra i loro uomini di fiducia vi furono Gio. Gioacchino da Passano,
originario di Levanto, che avrebbe ricoperto negli anni successivi un
ruolo importante, anche come ambasciatore in Inghilterra e Bentivo-
glio Da Sassoferrato, un maggiordomo che aveva servito i Fregoso
34 J. José Lacueva Muñoz, Comerciantes de Sevilla. Regesto de documentos no-
tariales del Fondo Enrique Otte, Instituto de Historia y Ciencias Sociales-Universi-
dad de Valparaíso, Valparaíso, 2016, 4 vols, vol. 3, p. 257.
35 Ivi, p. 170.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XXI - Aprile 2024
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)