Page 21 - Mediterranea-ricerche storiche, n. 47, dicembre 2019
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Diplomazia, occasioni pubbliche e solidarietà degli ambasciatori nella prima età moderna 445
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trare le intenzioni degli altri e anche di offrire la merce-notizia . La posi-
zione che occupavano poneva loro forti limiti alla possibilità di inserirsi
nelle dinamiche politiche di prima grandezza, per cui era ancora più
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importante sapere agire su altri livelli .
Ai pranzi e alle feste l’ambasciatore doveva partecipare ma correva
molti rischi e doveva adottare diverse cautele per destreggiarsi in situa-
zioni di tensioni e sospetti poiché le occasioni festive erano piene di
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potenziali ambiguità . La tavola dell’ambasciatore doveva essere sempre
accogliente per ospitare altri commensali, come i mercanti che Eustache
Chapuys, ambasciatore imperiale presso la corte di Enrico VIII, aveva
tutti i giorni a pranzo, i quali, spesso soli e lontani da casa, scambiavano
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le loro notizie per un po’ di ospitalità e un pranzo in compagnia . L’uti-
lità dei pranzi e dei banchetti al fine di procurarsi informazioni era già
stata sottolineata da Machiavelli nella sua “istruzione” a Raffaele Giro-
lami in partenza per la Spagna. Il Segretario fiorentino sottolineava che
anche gli uomini più gravi acconsentivano a partecipare ai pranzi per
incontrare potenziali informatori e per procurarsi gli avvisi:
Ma sapere bene le pratiche che vanno attorno e conietturarne el fine, questo
è difficile perché è necessario solo con la coniettura e con il iudizio aiutarsi. E
perché sono sempre nelle corti di varie ragioni faccendieri che stanno desti per
intendere le cose che vanno attorno, è molto a proposito farsi amico di tutti
per potere da ciascuno di loro intendere delle cose. L’amicizia di simili si acqui-
sta con intrattenergli con banchetti e con giuochi, e ho veduto a uomini gra-
vissimi il giuoco in casa sua per dare cagione a simili di venire a trovarlo e
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potere parlare con loro .
45 A. Pettegree, L’invenzione delle notizie. Come il mondo arrivò a conoscersi, Einaudi,
Torino, 2015 (ed. or. 2014), p. 130.
46 Per uno sguardo da diversi punti di vista sulla posizione degli ambasciatori di stati
minori presso la corte di Spagna rimando a Ambasciatori “minori” nella Spagna di età
moderna. Uno sguardo europeo, «Dimensioni e problemi della ricerca storica», 1 (2014),
num. monografico a cura di P. Volpini, e in particolare a Eadem, Pratiche diplomatiche e
reti di relazione. Ambasciatori “minori” alla Corte di Spagna (secoli XVI-XVII), pp. 7-24.
47 Sulle feste in età moderna esiste una letteratura molto vasta che ne ha indagato le
caratteristiche dal punto di vista delle espressioni artistiche e della produzione letteraria.
Sull’importanza delle feste come manifestazione del potere regio R. Strong, Art and power:
Renaissance festivals, 1450-1650, Boydell, Woodbridge, 1984. Sul rapporto complesso fra
festa e propaganda e sulla scelta di modelli e contenuti caratterizzanti la maiestas L. M.
Enciso Recio, La corte de dos mundos, in J. Alcalá-Zamora y Queipo de Llano (ed.), Felipe
IV. El hombre y el reinado, Real Academia de la Historia-CEEH, Madrid, 2005, pp. 67-135.
48 G. Mattingly, Renaissance Diplomacy, Penguin, Baltimore, 1964 (1 ed. 1955), pp.
211-212.
49 N. Machiavelli, Instruzione d’uno che vada imbasciadore in qualche luogo. Cosa
necessaria da sapere, fatta per Nicolò Machiavegli a Raffaello Girolami questo dí 23 d’ot-
tobre che egli ha a partire per Ispagna all’imperadore,in Niccolò Machiavelli, L’Arte della
guerra. Scritti politici minori, a cura di J.-J. Marchand, D. Fachard e G. Masi, Salerno
ed., Roma, 2001, pp. 655-661, p. 658.
n. 47 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Dicembre 2019
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)