Page 49 - Mediterranea-ricerche storiche, n. 47, dicembre 2019
P. 49
Mazzonis1 (saggi).qxp_2a 22/12/19 17:21 Pagina 473
Una proposta di riforma della ‘vita christiana’ nel primo Cinquecento in Italia 473
cui si riscontrano sia la mortificazione dei vizi sia tematiche diffuse tra
gli ambienti degli ‘spirituali’, quali l’enfasi sulla fede, l’illuminazione
49
della grazia e la rigenerazione dell’uomo nella perfezione di Cristo .
Anche i barnabiti hanno contatti con i cappuccini, di cui finanziano
50
i primi conventi a Milano nel 1538 . Inoltre, in quel periodo, Torelli,
Paola Antonia Negri e il barnabita Antonio Morigia hanno stretti rap-
porti (anche di direzione spirituale) con il Governatore di Milano
Alfonso d’Avalos (1502-1546) e la consorte Maria d’Aragona del Vasto
(1503-1568), la quale negli anni precedenti aveva frequentato i circoli
napoletani di Valdés e di Giulia Gonzaga e che in quel periodo ha rap-
51
porti con Pietro Carnesecchi, Girolamo Seripando e Ochino . Nel 1540
Maria d’Aragona è la dedicataria della prima edizione a stampa dello
Specchio interiore (1540) di Battista da Crema, edita da Torelli. La dot-
trina del frate cremasco è anche conosciuta in ambienti letterari, come
testimoniato dalla presenza delle sue opere nella storia della letteratura
italiana di Anton Francesco Doni (frequentatore del circolo letterario
di Maria D’Aragona a Pavia nel 1546), che definisce Battista «Frate
52
dotto, buono, humile & devoto» . Torelli ha anche contatti sia con il
‘valdesiano’ Giovanni Morone (il quale, al momento del suo arresto, nel
53
1557, verrà trovato in possesso dello Specchio interiore) , sia con il cir-
colo di Giberti, forse già dal 1529 e soprattutto nel 1542-1543, quando
il vescovo invita i paolini a partecipare alla riforma dei conventi fem-
minili nella sua diocesi.
Infine, è significativo che Angela Merici scelga come luogo di resi-
denza, a partire dal 1532 e fino alla sua morte, il convento bresciano
di S. Salvatore dei canonici regolari lateranensi di Sant’Afra, luogo di
studio delle Scritture e della patristica e dove gravitano figure etero-
dosse come Pietro Martire Vermigli, Celso Martinengo e Ippolito Chiz-
54
zola . Tra i suoi amici, il segretario della compagnia Gabriele Cozzano
e gli influenti bresciani Giacomo Chizzola e Agostino Gallo, verso la fine
degli anni Trenta, fanno parte del circolo erasmiano cittadino che nel
1540 pubblica la seconda edizione italiana dell’Enchiridion militis Chri-
stiani. Chizzola, inoltre, è legato a diversi ‘spirituali’, quali Stella,
49 Instruttione della Fede Christiana per modo di Dialogo con l’espositione del Simbolo
di Athanasio, Francesco Cantalupo et Innocenzo da Cicognara, Milano, 1540 (per esem-
pio, pp. 5r, 8r-v, 9r, 17r-v).
50 G. Cagni, Le Costituzioni cit., pp. 262-263.
51 D. Robin, Publishing Women: Salons, the Presses, and the Counter-Reformation in sixteenth-
century Italy, University of Chicago Press, Chicago and London, 2007, pp. 35-38.
52 La Libraria del Doni Fiorentino, Giolito de Ferrari, Venezia, 1557, p. 30.
53 E. Bonora, I conflitti della Controriforma cit., pp. 517-518; M. Firpo, L’eretico che
salvò la Chiesa cit., p. 28.
54 G. Caravale, Predicazione e Inquisizione nell’Italia del Cinquecento. Ippolito Chizzola
tra eresia e controversia antiprotestante, Il Mulino, Bologna, 2012, pp. 35-36.
n. 47 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Dicembre 2019
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)