Page 48 - Mediterranea-ricerche storiche, n. 47, dicembre 2019
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tagonismo e di voler operare al di fuori della Chiesa . Nel 1532, il
severo prelato attacca anche le confraternite laiche che lavorano negli
ospedali, colpevoli di denigrare la dignità clericale e di fomentare l’ere-
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sia . I barnabiti sopravvivono al processo milanese del 1536, ma ven-
gono riformati per iniziativa di Carafa nel 1552, e poi definitivamente
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da Carlo Borromeo nel 1579 . Nel 1552, inoltre, Paola Antonia Negri
viene imprigionata e gli scritti di Battista da Crema messi al rogo a
Milano dall’inquisitore Ghislieri e dal 1554 posti all’Indice (prima in
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quello veneziano e poi romano) . A partire dal 1567 anche le orsoline
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vengono riformate da Borromeo e sottoposte all’ordinario . I somaschi
compiono un percorso di clericalizzazione e, come le orsoline, si impe-
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gnano anche nell’istruzione dei giovani nobili .
Inoltre, non è stato abbastanza sottolineato il fatto che, a partire
dalla metà degli anni Trenta, alcuni dei protagonisti delle compagnie
spirituali hanno rapporti con ambienti eterodossi. Oltre ai contatti con
i circoli erasmiani, in diverse città Miani collabora con i cappuccini,
che sono protetti da personaggi legati all’entourage dell’esule spagnolo
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e ispiratore del movimento degli ‘spirituali’, Juan de Valdés . A
riguardo, è significativo che il cappuccino Girolamo da Molfetta (il quale
di lì a poco sarebbe fuggito dall’Italia per seguire l’apostata generale
dell’ordine Bernardino Ochino) dedichi a Miani e ai Servi dei Poveri il
trattato mistico di Bartolomeo Cordoni, Dyalogo de la unione spirituale
del 1539 – testo fondamentale per la spiritualità cappuccina e appro-
vato da Melchiorre Crivelli, l’inquisitore milanese sostenitore di Battista
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da Crema . Miani, inoltre, già dal 1531 è legato alla cerchia di Giberti,
il quale nel 1539 inviterà i somaschi a operare nella diocesi. Significa-
tive sono le figure del biografo di Miani, Pietro Contarini, che Giberti
vorrà come suo successore, e del domenicano Reginaldo Nerli (legato a
Giberti e a Ercole Gonzaga), cui Miani commissiona un catechismo in
41 Le lettere di Carafa sono rispettivamente in P. Paschini, San Gaetano Thiene, Gian
Pietro Carafa e le origini dei chierici regolari teatini, Lateranum, Roma, 1926, pp. 163-
164, e Id., La beneficenza in Italia e le “Compagnie del Divino Amore” nei primi decenni
del Cinquecento: note storiche, F.I.U.C., Roma, 1925, p. 104.
42 A. Vanni, Gaetano Thiene cit., pp. 75-76.
43 E. Bonora, I conflitti della Controriforma cit., pp. 185-200.
44 Ivi, p. 168.
45 Q. Mazzonis, Donne devote nell’Italia post-tridentina: il caso delle compagnie di
sant’Orsola, «Rivista di Storia della Chiesa in Italia», 2 (2014), pp. 349-385.
46 L. Mascilli Migliorini, Introduzione, in Id. (a cura di), I Somaschi, Edizioni di storia
e letteratura, Roma, 1992, pp. 9-10.
47 I Servi dei Poveri, a partire dal 1536, ricordano i cappuccini nelle loro preghiere:
cfr. C. Pellegrini (a cura di), Ordini e costituzioni fino al 1569. Libro delle Proposte (1536-
1538), «Fonti per la storia dei somaschi», 2 (1978), p. 31.
48 Bartolomeo Cordoni, Dyalogo de la unione spirituale de Dio con l’anima, per Fran-
cesco Cantalupo et Innocenzo da Cicognara, Milano, 1539, pp. 2-6.
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Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Dicembre 2019
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)