Page 47 - Mediterranea-ricerche storiche, n. 47, dicembre 2019
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Una proposta di riforma della ‘vita christiana’ nel primo Cinquecento in Italia 471
e ai Padri della Chiesa, Merici conosca i trattati ascetici e mistici diffusi
all’epoca e che sia particolarmente legata a quelli appartenenti alla
mistica femminile (è nota la sua devozione per la stigmatizzata Osanna
Andreasi).
Nel 1535 Merici fonda la Compagnia di sant’Orsola, che propone
alle donne laiche una vita di preghiera e penitenza nelle proprie case,
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senza voti né abito religioso . Contrariamente a ciò che la storiografia
ha spesso sostenuto, Angela non fonda la compagnia per offrire assi-
stenza o educazione religiosa alle ragazze povere, ma per proporre un
modello di perfezione e lo status di ‘Sposa di Cristo’ vissuti nel mondo
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a donne di ogni condizione . La compagnia non è sottoposta a eccle-
siastici ma è amministrata da vedove aristocratiche e dalle orsoline
«più sufficiente». Le adepte non fanno vita comune, ma si incontrano
periodicamente e alcune di loro lavorano. L’iniziativa di Merici raccoglie
ampi consensi: se al momento della fondazione la compagnia conta 28
orsoline, alla morte di Angela (nel 1540) le adepte sono 150.
3. Itinerari pericolosi
La traiettoria istituzionale dei barnabiti, dei somaschi e delle orso-
line, dalle origini al periodo della Controriforma, non è lineare e senza
conflitti. Il loro radicalismo (di cui si parlerà tra poco) e carattere inno-
vativo causano tensioni interne e contrasti con le autorità ecclesiasti-
che. La confraternita di san Girolamo di Vicenza si dimezza durante il
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severo priorato di Battista da Crema , mentre la prima generazione di
barnabiti conta numerose defezioni per via delle estenuanti pratiche
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di perfezione . Difficoltà legate alla scarsa devozione degli adepti emer-
gono anche nell’ospedale degli ‘incurabili’ veneziano e tra i primi soma-
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schi . La Compagnia di sant’Orsola, morta la fondatrice, si divide in
due gruppi e diverse adepte lasciano la compagnia per entrare in con-
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vento o per sposarsi .
Queste associazioni, inoltre, vengono criticate da diversi ecclesiastici
e in particolare da Carafa, il quale, nel 1532 e nel 1536, scrive lettere
durissime a Battista da Crema e a Girolamo Miani, accusandoli di pro-
35 La compagnia fu approvata dal vicario del vescovo di Brescia nel 1536 e da Paolo
III nel 1546.
36 Q. Mazzonis, Spiritualità, genere e identità cit., pp. 51-55. Gli atti della compagnia
indicano che la maggioranza delle adepte proviene dal mondo artigiano (ivi, pp. 70-81).
37 A. Vanni, Gaetano Thiene cit., pp. 52-53.
38 E. Bonora, I conflitti della Controriforma cit., pp. 201-283.
39 Sugli ‘incurabili’ si veda la lettera di Thiene più avanti; sui somaschi cfr. G. Bona-
cina, L’origine cit., pp. 32-33.
40 L. Mariani et al., Angela Merici cit., pp. 291-306.
n. 47 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Dicembre 2019
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)