Page 52 - Mediterranea-ricerche storiche, n. 47, dicembre 2019
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difetti di ciascuno), come andare per le strade di Milano vestiti di sacco
e con una corda al collo, o pregare nelle piazze in ginocchio e con le
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braccia aperte, per mortificare il proprio orgoglio e status nobiliare .
Il combattimento spirituale è anche alle radici della spiritualità di
Girolamo Miani. Come racconta il biografo, nei primi tempi della sua
conversione, il nobile veneziano usava un modo con cui combattere i
vizi che ricorda molto da vicino le tecniche insegnate da Battista da
Crema: «I quali [vizi] volendo del tutto sradicare dall’animo suo, servava
quest’ordine: prima si proponeva un peccato, poi con cotidiane prove
per la virtù contraria si sforzava di vincerlo, poi vinto quello passava ad
un altro […] in breve ogni pianta di vitio dall’animo suo svelse et si rese
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atto a ricever la semente della divina gratia» . Questo atteggiamento
si ritrova anche nei verbali delle riunioni dei somaschi, i quali vivono
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in povertà per umiliarsi («Humiliemosi tutti […] vivendo malamente») .
Gli scritti di Merici, invece, non prefigurano un simile percorso peni-
tenziale. Del resto, non risulta che le orsoline praticassero penitenze pub-
bliche, probabilmente a causa del loro status sociale di provenienza più
umile e quindi non idoneo a praticare una spiritualità fondata sulla
rinuncia all’onore. Tuttavia anche nella compagnia si registra l’enfasi
sull’annichilazione interiore e sull’acquisto dell’umiltà. Infatti, se Cozzano
testimonia che le orsoline seguono «la perfetta mortificatione et totale
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annihilatione di se stesse» e Merici è descritta da Chizzola come «aliena
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dall’ambittione, dalla vanagloria, dall’ira» , la fondatrice avvertiva: «il cor
d’un vero et prudente servo de Dio se humilia, et annichila in se stesso il
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proprio sentimento et la delettatione della propria reputatione» . Inoltre,
nella Regula, Merici descrive i precetti evangelici in termini di purifica-
zione interiore: l’obbedienza è la «sola vera abnegatione della propria
voluntade»; la verginità consiste nel «cuor puro et la conscientia monda
da ogni cativo pensier […] appetito et voluntade»; la povertà è identificata
con «la vera povertà di spirito, per la quale l’homo se spoglia il cuore d’ogni
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affetto et speranza di cose create et di si stesso» .
Occorre chiarire che tali posizioni non vanno viste in chiave ‘pela-
giana’. Sebbene Carioni nei suoi trattati discuta principalmente il con-
64 Cfr. E. Bonora, I conflitti della Controriforma cit., pp. 292-293.
65 C. Pellegrini (a cura di), Vita del clarissimo signor Girolamo Miani gentil huomo vene-
tiano (di autore anonimo), «Fonti per la storia dei somaschi», 1 (1970), p. 7.
66 Id., Ordini e costituzioni cit., p. 33.
67 Risposta contro quelli persuadono la clausura alle vergini di sant’Orsola, in L.
Mariani et al., Angela Merici cit., p. 581.
68 Processo Nazari, in L. Mariani et al., Angela Merici cit., p. 536.
69 Angela Merici, Arricordi che vanno alli colonelli, 1, in L. Mariani et al., Angela Merici
cit., p. 508.
70 Regula della Compagnia de santa Orsola, capitoli VIII, IX, X, in L. Mariani et al.,
Angela Merici cit., pp. 501, 503-504.
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Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Dicembre 2019
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)