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506 Francesca Fausta Gallo
Filologia, grammatica, retorica: la lingua al servizio del potere
Sono stati soprattutto gli studi linguistici e filologici ad aver assicu-
rato una certa fama all’umanista spagnolo: nel 1518 lo Scobar diede
alle stampe una grammatica sulle regole di costruzione del verbo latino
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che ebbe una buona diffusione ; nel 1519-20 venne pubblicato,
invece, il vocabolario latino-spagnolo-siciliano, di sicuro la sua opera
più importante.
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Ancora una volta il Nebrija era il modello di riferimento e per il
vocabolario lo Scobar era partito dal Dictionarium latinum-hispanicum
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et hispanicum-latinum pubblicato dal Nebrija in Spagna nel 1492-95 .
Lo Scobar redasse un primo volume bilingue, siciliano-latino, e un
secondo volume trilingue siciliano-latino-spagnolo, che conteneva più
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di 3000 lemmi .
Il Nebrjia aveva avuto un ruolo pionieristico nella definizione del
problema linguistico in Spagna: nel 1481 aveva redatto la prima
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grammatica dedicata a una lingua volgare europea, il castigliano .
Stabilendo norme, fissando usi e dando unità alla lingua aveva finito,
di fatto, con l’attribuire al castigliano pari dignità del latino e del
greco. Ma il Nebrija andava oltre: alla lingua riconosceva, insieme
alla fede, alle armi, alle leggi, il compito di contribuire all’unità «di
quella terra che chiamiamo Regno e Stato di Castiglia», e la conse-
guita unità linguistica, con il primato del castigliano sugli altri dia-
letti iberici, avrebbe supportato il processo di unificazione politica
della Spagna e un maggiore controllo delle «nazioni» assoggettate e
nelle quali andava imposto l’uso della lingua spagnola. Le vicende
del passato testimoniavano, del resto, lo stretto legame che in ogni
epoca si era generato tra il potere e l’affermazione di una lingua prin-
61 De verborum constructione, s.e., Venezia, 1518; alla stesura della grammatica col-
laborò il suo più importante allievo, il siracusano Claudio Maria Arezzo, R. Sardo,
Modelli di scrittura nella Sicilia del Seicento. Interlingua del passato e tipologie testuali,
Bonanno, Catania, 2002, p. 64; M. Catalano Tirrito, L’istruzione pubblica in Sicilia cit.,
p.143.
62 Nel 1481 il Nebrija aveva pubblicato un breve testo intitolato Introductiones Latinae,
che conteneva una breve grammatica latina seguita da un sintetico vocabolario; si veda,
in merito, A. Della Casa, Le Introductiones latinae e il Catholicon di Giovanni Baldi, in
Antonio de Nebrija cit., pp. 237-257, che sottolinea, tra l’altro, l’influenza esercitata da
Lorenzo Valla negli studi sulla grammatica latina del Nebrija. Anche lo Scobar ha pre-
sente e cita spesso Lorenzo Valla nei suoi scritti.
63 Al quale lo stesso Scobar aveva collaborato.
64 Esiste un’edizione moderna dell’opera: Elio Antonio de Nebrija, Lucio Cristoforo
Scobar, Rocco Distilo, Pilar Quel Barastegui (a cura di), Lessico latino-spagnolo-siciliano
(A-L), Messina, 1990, e Idd. (M-Z), Messina, 1997.
65 V. Orazi, Nebrija e la linguistica del suo tempo, in L. Bellone, G. Cura Curà, M. Cur-
sietti, M. Milani (a cura di), Filologia e linguistica. Studi in onore di A. Cornagliotti, Edizioni
dell’Orso, Alessandria, 2012, pp.843-853.
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Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Dicembre 2019
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)