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                   Luigi Cristoforo Scobar: un umanista spagnolo nella Sicilia del ‘500   507


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                   cipale («siempre la lengua fue compañera del imperio» ), tant’è che
                   ambedue erano sorti, si erano sviluppati, si erano diffusi insieme e
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                   insieme erano decaduti .
                       La realtà linguistica in Sicilia era, ovviamente, assai differente. Agli
                   inizi del Cinquecento il destino del “vulgari nostru siculu”, come lingua
                   letteraria, appariva segnato di fronte all’affermazione del toscano che
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                   aveva preso terreno anche sul latino umanistico . Il siciliano restava
                   come varierà parlata ed era sempre più marginalizzato dalla stampa,
                   mentre nell’uso politico-diplomatico si assisteva alla crescente affer-
                   mazione del castigliano che si affiancava al latino.
                       Lo Scobar, con il suo dizionario latino-spagnolo-siciliano, inten-
                   deva fornire un utile strumento, «pel reciproco interesse che le due
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                   nazioni avevano di intendersi» . La sua operazione aveva, tuttavia, un
                   ulteriore duplice significato: da una parte, finiva per avallare la cre-
                   scente affermazione del castigliano come lingua dell’amministrazione
                   e della diplomazia, necessaria per comunicare con il centro politico
                   spagnolo e per governare l’Isola. D’altra parte, offriva un importate
                   dispositivo per riscattare il dialetto siciliano: accostandolo al latino e
                   allo spagnolo, infatti, lo Scobar riconosceva al siciliano dignità di vera
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                   e propria lingua .
                       Lo studio della grammatica e delle lingue classiche si confermava,
                   quindi, essenziale nella formazione culturale del tempo ma, accanto al
                   latino e al greco si ampliava la riflessione attorno alla lingue vive,
                   ponendo le basi del pensiero linguistico moderno: lo Scobar, da questo
                   punto di vista, mostrava tutta la sua modernità e svolgeva, nell’Isola,
                   un ruolo propulsivo di fondamentale importanza, tracciando un’impor-


                      66  «La lingua accompagna il potere» aveva affermato, analogamente, Lorenzo Valla
                   nelle Elegantiae latinae linguae.
                      67  E.A. de Nebrija, Gramática de la lengua castellana, introd. y notas de M. A. Esparza
                   y R. Sarmiento, Fundación Antonio de Nebrija, Madrid, 1992, pp.103-109; emblematico
                   era stato, ad esempio, il caso dell’Impero romano e della lingua latina.
                      68  F. Lo Piparo, Sicilia linguistica, in M. Aymard, G. Giarrizzo (a cura di), Storia d’Italia.
                   La Sicilia, Einaudi, Torino, 1987, pp.735-770; G. Alfieri, La Sicilia, in F. Bruni (a cura
                   di), L’italiano delle regioni. Lingua nazionale e identità regionali, Utet, Torino, 1992, pp.
                   798-860; M. Beretta Spampinato, La prosa del ‘500, in Storia della Sicilia cit., vol. IV,
                   pp.317-346.
                      69  V. Mortillaro, Nuovo dizionario siciliano-italiano, Dalla stamperia Oretea, Palermo,
                   1844, vol. II, p.V.
                      70  Sebbene il vocabolario dello Scobar sia riconosciuto essere stato il primo in Sicilia,
                   nel 1500 l’agrigentino Nicolò Valla aveva pubblicato a Firenze un piccolo lessico siciliano
                   in latino, che avrà molte ristampe fuori dall’Isola e sarà ricordato con il nome di Vallilium.
                   G. Gulino, Il Vallilium di Nicola Valla, Aache, Shaker Verlad, 2000; F. Trapani, Gli antichi
                   vocabolari siciliani, Real Deputazione di Storia Patria, Palermo, 1941, pp. 69-84; pp. 43-
                   68; A. Leone, Saggio di una moderna edizione del “Vocabolario siciliano-latino” di Lucio
                   Cristofaro Scobar, «Bollettino del Centro di Studi filologici e linguistici siciliani», XV
                   (1986), pp. 206-67.


                   n. 47                        Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Dicembre 2019
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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