Page 88 - Mediterranea-ricerche storiche, n. 47, dicembre 2019
P. 88

Gallo1 (saggi).qxp_2b  22/12/19  17:25  Pagina 512






                 512                                               Francesca Fausta Gallo


                 di creare delle scuole, di educare giovani che poi, a loro volta, avrebbero
                 insegnato a altri giovani: non si trattava solo di una trasmissione di
                 saperi, nozioni, regole, e sarebbe stato già tanto, ma di un modo nuovo
                 e diverso di apprendere, di approcciarsi alla conoscenza, di elaborare
                 una visione critica della realtà.
                     Lo Scobar era, da questo punto di vista, una figura emblematica,
                 che ben rappresentava tutti questi aspetti; egli fu, inoltre, un impor-
                 tante anello di congiunzione tra quell’umanesimo spagnolo che aveva
                 nel Nebrija uno dei suoi esponenti più illustri, e la cultura siciliana
                 che, a cavallo del XV e XVI secolo, viveva una complessa stagione di
                 ridefinizione ideologica. Allievo e, a sua volta, maestro, darà un apporto
                 originale e duraturo all’umanesimo isolano proponendo nuovi temi di
                 ricerca e suggerendo inedite metodologie e interpretazioni nello studio
                 del passato, della lingua, della realtà. I suoi allievi seguiranno le sue
                 tracce e ne approfondiranno i molteplici spunti: primo tra tutti Claudio
                 Maria Arezzo che, spostatosi in Spagna dalla Sicilia, sarebbe diventato
                 storiografo regio di Carlo V e avrebbe lasciato importanti testimonianze
                 sullo studio della lingua siciliana.
                     Lo Scobar è, tuttavia, solo uno dei numerosi umanisti che opera-
                 rono nell’Isola, nelle città demaniali come nei piccoli ma vivaci centri
                 feudali; a servizio del potere ecclesiastico, di quello politico o di ricchi
                 committenti aristocratici; nati in Sicilia o provenienti da fuori; religiosi
                 o laici. Ognuno di essi ha esercitato l’attività di insegnante in istituti
                 pubblici o privati; ha predicato; si è spostato da un centro all’altro; ha
                 lasciato testi e scritti editi e inediti e la loro produzione è conservata
                 nelle biblioteche siciliane ed europee, in attesa di essere studiata.





























                                                                                n. 47
                 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Dicembre 2019
                 ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
   83   84   85   86   87   88   89   90   91   92   93