Page 98 - Mediterranea-ricerche storiche, n. 47, dicembre 2019
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                 d’avamposto commerciale nel Mediterraneo per quei paesi i cui
                 scambi solitamente avvenivano tra il Baltico e il Mare de Nord: salpate
                 magari da Arcangelo sul Mar Bianco, sulle coste tirrene arrivavano
                 navi cariche di pelli, caviale e salmone (beni diretti non solo a tutta
                 Italia, ma via Venezia fino ad Istanbul), per ripartire poi con carichi
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                 di spezie e cotone egizio .
                    Non mancarono in quel decennio le notizie di ministri evangelici a
                 bordo di navi di inglesi che sbarcavano a Livorno, mentre a partire
                 dalla metà del secolo si aggravò il conflitto tra il granduca e l’Inquisi-
                 zione, a causa del timore di quest’ultima che in città si stabilisse legal-
                 mente una congregazione inglese. Come ha spiegato Stefano Villani, a
                 Roma si paventava che si sviluppasse una sorta di latitudinarismo
                                                                                   29
                 toscano, assai rudimentale, ma più tollerante con i commercianti .
                 Tali timori emersero chiaramente in una lettera del 16 aprile 1644 di
                                                                    30
                 Francesco Barberini, allora segretario del Sant’Ufficio . «Gli è un pezzo
                 – scriveva Barberini – che s’intese essersi annidato in Livorno un pre-
                 dicatore inglese heretico che in una casa particolare a’ mercanti di
                 quella natione, e forsi ad altri che v’intervenivano, predicava i pessimi
                 dogmi di Calvino». Inizialmente i vertici inquisitoriali dichiararono di
                 dubitare della notizia,  «ma confermandosene tuttavia più la voce
                 s’hebbe per bene di scrivere al vicario di quello Santo Officio che ne
                 pigliasse le dovute informationi». Non si tardò a informarne il vescovo
                 di Pisa, e questi riferì l’accaduto al granduca. Ricevuta assicurazione
                 che il predicatore si era trasferito, la vicenda parve conclusa. «O s’era
                 astenuto dal predicare, o se n’era partito».
                    Tuttavia presto giunsero da Londra alcuni «fogli di avisi stampati»
                 (che Barberini allegava alla sua lettera) «in cui non solo si dà per vera




                    28  Id., Una finestra mediterranea sull’Europa: i “nordici” nella Livorno della prima età
                 moderna, in A. Prosperi (a cura di), Livorno 1606-1806. Luogo d’incontro tra popoli e cul-
                 ture, Allemandi, Livorno, 2009, pp. 158-177. Cfr. anche: M. Fusaro, Political Economies
                 of Empire in the Early Modern Mediterranean. The Decline of Venice and the Rise of Eng-
                 land 1450-1700, Cambridge University Press, Cambridge, 2015.
                    29  S. Villani, “Cum scandalo catholicorum”. La presenza a Livorno di predicatori prote-
                 stanti inglesi tra il 1644 e il 1670, «Nuovi studi livornesi», VII (1999), pp. 9-58; Id., Nar-
                 razioni di conversione nel Sant’Uffizio di Pisa e Livorno, in A. Addobbati, M. Aglietti (a
                 cura di), La città delle nazioni. Livorno e i limiti del cosmopolitismo (1586-1834), Pisa Uni-
                 versity Press, Pisa, 2016; Id., Donne inglesi a Livorno nella prima età moderna, in L. Frat-
                 tarelli, O. Vaccari (a cura di), Sul filo della scrittura. Fonti e temi per la storia delle donne
                 a Livorno, Plus, Pisa, 2005, pp. 377-399; B. Donati, Tra Inquisizione e Granducato. Storie
                 di inglesi nella Livorno del primo Seicento, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma, 2010;
                 J. Bahrabadi, L’Archivio del Sant’Ufficio di Pisa: il complesso, l’istituzione e la descrizione
                 analitica, «Giornale di storia», V (2011); M. D’Angelo, Mercanti inglesi a Livorno, 1573-
                 1737: alle origini di una British factory, Istituto di studi storici Gaetano Salvemini, Mes-
                 sina, 2004.
                    30  Acaf, Tin-8.11, Barberini Francesco, seniore, cardinale (1644), 3.


                                                                                n. 47
                 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Dicembre 2019
                 ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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