Page 37 - Mediterranea-ricerche storiche, n. 48, aprile 2020flip
P. 37
Sanità e controllo mercantile alle Bocche di Cattaro: il lazzaretto di Castelnuovo 37
incremento del trasporto di merci povere e pesanti tra una moltitudine
di scali medi e piccoli .
35
Per approfittare della nuova congiuntura, il governo veneziano de-
cise, nell’estate del 1700, di erigere nel suo nuovo acquisto un lazza-
retto . Come già quello di Spalato, il lazzaretto di Castelnuovo venne
36
ideato quale punto di transito per offrire ai mercanti turchi un comodo
approdo dove essi e le loro mercanzie potessero effettuare le contuma-
cie e ottenere le relative fedi di sanità . Accanto alle motivazioni com-
37
merciali vi erano quelle più strettamente sanitarie, data l’endemica
minaccia rappresentata dalla peste nell’Impero ottomano. Le regioni
della Bosnia-Erzegovina e dell’Albania ottomana erano tra le più criti-
che sotto il profilo sanitario, rendendo le Bocche particolarmente espo-
ste al pericolo di epidemie .
38
Inizialmente Castelnuovo avrebbe dovuto essere riservata al solo
traffico terrestre, ma ben presto fu quello marittimo a incontrare il
successo maggiore. Come riporta una successiva relazione, si registrò
una «prodigiosa concorrenza degl’effetti mercantili non tanto per via di
terra, quanto per via di mare…[con]…estremo utile alla nostra naviga-
tione, al nostro comercio et alla rendita dell’erario» . Le fonti coeve
39
confermano sia la rapidità della riuscita, sia la dislocazione marittima.
Se nel 1701 veniva già segnalato l’incremento del traffico via terra, nel
1703 il successo era dichiarato anche per la parte via mare, dopo che
una terminazione del Magistrato alla Sanità dell’anno precedente aveva
concesso lo spurgo (espurgo, la disinfestazione che precedeva la qua-
rantena) alle merci provenienti dalla Boiana e dai luoghi ad essa vicini .
40
35 D. Andreozzi, «Qual generatione di fiera si pensi introdurre». Spazi dei commerci e prati-
che dei mercanti a Trieste e nel Litorale austriaco nei primi decenni del Settecento, in Id., L.
Panariti, C. Zaccaria, Acque, terre e spazi dei mercanti. Istituzioni, gerarchie e pratiche dello
scambio dall’età antica alla modernità, Editreg, Trieste, 2009, pp. 127-128 (113-139).
36 Asv, Csm, s. II, 162, rel. Pgdm 4.4.1699; 163, Csm 5.8 e 12.10.1701 (entrambi
cit. in R. Paci, La "scala" di Spalato cit., pp. 121, 123).
37 A. Saraçi, Il commercio adriatico di Scutari cit., p. 100. Le fedi di sanità veneziane,
propriamente dette fedi di carico, attestavano non solo le condizioni di salute del porto
d’imbarco e la destinazione del bastimento, ma anche la qualità e quantità delle merci
trasportate. T. Pizzetti, Con la bandiera del protettor San Marco. La marineria della Sere-
nissima nel Settecento e il contributo di Lussino, II, Campanotto, Pasian di Prato (UD),
1999, pp. 275-276, 445.
38 Tutta l’area tra Erzegovina, Montenegro, Albania, Epiro e Macedonia era regolar-
mente colpita da pestilenze e un focolaio permanente di peste risulta essere stato pre-
sente nell’Albania settentrionale. D. Panzac, La peste dans l’Empire Ottoman 1700-1850,
Peeters, Leuven, 1985, pp. 65-66, 113, 133.
39 Asv, Sr, 221, 15.3.1731, all. Csm e Deputati al Commercio 5.3.1731.
40 Asv, Ptm, 673, Psc Bartolomeo Moro n. 36, 9.3.1701; Psa, 383, Plc Angelo Stefano
Marconi, 20.11.1781, all. terminazione Psa del 30.5.1702; 382, Plc Bonadio Savioni,
21.9.1702. Sugli espurghi, cfr. Le pratiche dell’espurgo, in N.E. Vanzan Marchini, Rotte
mediterranee e baluardi di sanità cit., pp. 112-113.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Aprile 2020
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)