Page 41 - Mediterranea-ricerche storiche, n. 48, aprile 2020flip
P. 41

Sanità e controllo mercantile alle Bocche di Cattaro: il lazzaretto di Castelnuovo  41


                    der[n]e nelle scale ottomane i vantaggi» . Assieme al consueto priore,
                                                           54
                    il Senato attribuì al nuovo lazzaretto due guardiani e due bastazi (fac-
                    chini), contro i quattro che vi operavano a inizio secolo. L’aumento del
                    traffico avrebbe portato col tempo a importanti incrementi, sebbene
                    non  esattamente  quantificabili:  nel  1780  si  segnaleranno  almeno
                    quattordici bastazi «sopranumerari», oltre a quelli, non specificati, or-
                    dinari .  Diversamente  dalla  precedente  esperienza,  l’accento  venne
                          55
                    posto sin dall’inizio sul traffico marittimo, in funzione esplicitamente
                    anti-ragusea e anti-dulcignotta; si volevano anche colpire Ancona e,
                    soprattutto, Trieste, che si sperava potesse ricevere un «fatal colpo»
                    dalla riapertura di Castelnuovo, mentre la difesa sanitaria occupava
                    l’ultimo posto della lista. Il nuovo lazzaretto sarebbe inoltre servito a
                    sveltire il traffico da Durazzo, dove le merci si «incagliavano» per la
                    mancanza di bastimenti adatti: quelli impiegati erano troppo grandi,
                    cosa che costringeva a lunghe attese per completare il carico, mentre
                    le piccole imbarcazioni disponibili in gran numero nelle Bocche di Cat-
                    taro avrebbero collegato facilmente Durazzo con Castelnuovo .
                                                                                56
                       Oltre alla riapertura del lazzaretto, Castelnuovo conseguì anche il
                    titolo di porto franco (scala franca), nella prospettiva di stringere Ra-
                    gusa in una morsa commerciale congiuntamente al già porto franco di
                    Spalato.  Le  esenzioni  di  «veruna  pubblica  gravezza»  valevano  per  le
                    merci  in  arrivo  dai  territori  ottomani,  lasciando  ai  mercanti  le  sole
                    spese della contumacia; lo stesso valeva per le merci provenienti da
                    Venezia, ma solo se esse erano indirizzate in territorio ottomano. Ri-
                    maneva l’obbligo di trasportare le merci espurgate esclusivamente a
                    Venezia, nonché l’impiego di bastimenti veneti per il traffico sia in en-
                    trata che in uscita, ribadendo la volontà di mettere fuori gioco i dulci-
                    gnotti . A rafforzare il ruolo di Castelnuovo, i Provveditori alla Sanità
                          57
                    (la magistratura centrale in materia di salute pubblica) stabilirono che
                    la località divenisse il centro di controllo sulla salute pubblica di tutte
                    le Bocche, sostituendosi a Cattaro, in modo da evitare che i natanti
                    potessero sfruttare i numerosi approdi che precedevano quest’ultima
                    località per eludere i controlli. A questo scopo venne istituito un nuovo
                    collegetto,  che  divenne  il  più  importante  delle  Bocche,  mentre  al





                       54  Asv, Csm, s. II, 17, n. 222, Psc Pietro Antonio Magno 2.7.1732; Csm 14.8.1732.
                       55   Asv,  Csm,  s.  I,  392,  Psc  Daniele  Barbaro,  3.11.1780  e  all.ti;  s.  II,  17,  n.  222,
                    Senato 4.9.1732; Psa, 382, Plc 29.11.1700; Priore Ottavio Marconi, 5.5.1753.
                       56  Asv, Csm, s. II, 18, n. 222, Csm 10.7.1727.
                       57   Asv,  Csm,  s.  I,  267,  terminazione  Csm  5.2.1732;  560,  Psc  Marco  Querini
                    30.3.1741  e  all.ti;  s.  II,  17,  n.  222,  terminazione  Csm  16.2.1732;  Capi  di  Piazza,
                    7.2.1733.


                                                 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Aprile 2020
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
   36   37   38   39   40   41   42   43   44   45   46