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Sanità e controllo mercantile alle Bocche di Cattaro: il lazzaretto di Castelnuovo 41
der[n]e nelle scale ottomane i vantaggi» . Assieme al consueto priore,
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il Senato attribuì al nuovo lazzaretto due guardiani e due bastazi (fac-
chini), contro i quattro che vi operavano a inizio secolo. L’aumento del
traffico avrebbe portato col tempo a importanti incrementi, sebbene
non esattamente quantificabili: nel 1780 si segnaleranno almeno
quattordici bastazi «sopranumerari», oltre a quelli, non specificati, or-
dinari . Diversamente dalla precedente esperienza, l’accento venne
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posto sin dall’inizio sul traffico marittimo, in funzione esplicitamente
anti-ragusea e anti-dulcignotta; si volevano anche colpire Ancona e,
soprattutto, Trieste, che si sperava potesse ricevere un «fatal colpo»
dalla riapertura di Castelnuovo, mentre la difesa sanitaria occupava
l’ultimo posto della lista. Il nuovo lazzaretto sarebbe inoltre servito a
sveltire il traffico da Durazzo, dove le merci si «incagliavano» per la
mancanza di bastimenti adatti: quelli impiegati erano troppo grandi,
cosa che costringeva a lunghe attese per completare il carico, mentre
le piccole imbarcazioni disponibili in gran numero nelle Bocche di Cat-
taro avrebbero collegato facilmente Durazzo con Castelnuovo .
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Oltre alla riapertura del lazzaretto, Castelnuovo conseguì anche il
titolo di porto franco (scala franca), nella prospettiva di stringere Ra-
gusa in una morsa commerciale congiuntamente al già porto franco di
Spalato. Le esenzioni di «veruna pubblica gravezza» valevano per le
merci in arrivo dai territori ottomani, lasciando ai mercanti le sole
spese della contumacia; lo stesso valeva per le merci provenienti da
Venezia, ma solo se esse erano indirizzate in territorio ottomano. Ri-
maneva l’obbligo di trasportare le merci espurgate esclusivamente a
Venezia, nonché l’impiego di bastimenti veneti per il traffico sia in en-
trata che in uscita, ribadendo la volontà di mettere fuori gioco i dulci-
gnotti . A rafforzare il ruolo di Castelnuovo, i Provveditori alla Sanità
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(la magistratura centrale in materia di salute pubblica) stabilirono che
la località divenisse il centro di controllo sulla salute pubblica di tutte
le Bocche, sostituendosi a Cattaro, in modo da evitare che i natanti
potessero sfruttare i numerosi approdi che precedevano quest’ultima
località per eludere i controlli. A questo scopo venne istituito un nuovo
collegetto, che divenne il più importante delle Bocche, mentre al
54 Asv, Csm, s. II, 17, n. 222, Psc Pietro Antonio Magno 2.7.1732; Csm 14.8.1732.
55 Asv, Csm, s. I, 392, Psc Daniele Barbaro, 3.11.1780 e all.ti; s. II, 17, n. 222,
Senato 4.9.1732; Psa, 382, Plc 29.11.1700; Priore Ottavio Marconi, 5.5.1753.
56 Asv, Csm, s. II, 18, n. 222, Csm 10.7.1727.
57 Asv, Csm, s. I, 267, terminazione Csm 5.2.1732; 560, Psc Marco Querini
30.3.1741 e all.ti; s. II, 17, n. 222, terminazione Csm 16.2.1732; Capi di Piazza,
7.2.1733.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Aprile 2020
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)