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42 Guido Candiani
collegetto e al lazzaretto di Cattaro rimase la sola competenza sulla
lana destinata alla locale produzione di rasse .
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La nuova normativa non produsse però i risultati sperati, a causa
soprattutto delle manovre di Ragusa, che sapeva coltivarsi l’«amicizia»
delle autorità ottomane. Nel 1733 il Provveditore Straordinario di Cat-
taro segnalava che fino a quel momento il lazzaretto era servito solo
per le contumacie di svariati «passeggeri», non per quelle delle merci.
Sebbene l’anno successivo il priore Francesco Manzoni assicurasse
che i mercanti ottomani «bramano» di poter fare le contumacie a Ca-
stelnuovo, solo gli arrivi via terra apparivano in ripresa, mentre quelli
via mare risultavano del tutto saltuari . Sembra che Castelnuovo
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avesse i suoi nemici non solo a Ragusa, ma tra gli stessi veneziani. Nel
1735 il priore Manzoni accusò il vice console veneto a Durazzo (un
certo «Brun») di diffondere ad arte false notizie sulla presenza della
peste in Albania per far salire i tempi di contumacia a Castelnuovo,
rendendo «furiosi» i mercanti turchi e allontanandoli dalla scala .
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L’anno dopo Manzoni rivolse accuse analoghe al console a Durazzo
Giovanbattista Rossi e a «quel galantuomo» del vice console a Scutari
Duoda (probabilmente Pietro). I due volevano affossare il lazzaretto
perché era per loro più lucroso che le merci venissero indirizzate di-
rettamente a Venezia piuttosto che fare tappa a Castelnuovo, dato che
nel primo caso i vettori erano generalmente bastimenti veneti dai quali
poter esigere i diritti consolari; diffondevano quindi false voci di «male
in tempi di fiorita sanità» o «battezzano per contagioso il semplice epi-
demico», seguiti in questi allarmi da «zelanti» rappresentanti veneziani
che non vedevano l’ora di allestire linee di sanità e moltiplicare i punti
di guardia come segno della propria autorità .
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58 Oltre a quello di Cattaro, anche il collegetto di Perasto dipendeva da Castelnuovo.
Psa, 205, Psa al Pgdm Simone Contarini, 31.7.1732; 435, Poc Gerardo Sagredo
31.5.1784, all. terminazione Psa 29.5.1732; 433, Psc Gaetano Molin 20.8.1771, all. ter-
minazione Pgdm Giorgio Grimani 1.6.1735; 434, Psc Vincenzo Donà, 23.7.1774, all. 2,
23…1732, copia commissioni Psa al Pgdm Giorgio Grimani; N.E. Vanzan Marchini, Le
leggi di sanità cit., III, Canova, Treviso 2000, p. 93. Le rasse (rascie) erano un tessuto
spigato di lana grossolana.
59 Asv, Csm, s. II, 17, n. 222, Capi di Piazza 7.2.1733; Ptm, 680, A. Magno n. 45,
18.5.1733; Psa, Francesco Manzoni 19.11.1734; Plc Francesco Manzoni, 18.2.1735;
5.4.1735; 23.5.1735; 6.8.1735; 11.3.1736.
60 Sulla diffusione di false notizie nella lotta commerciale, cfr. G. Calafat, La conta-
gion des rumeurs. Information consulaire, santé et rivalité commerciale des ports francs
(Livourne, Marseille et Gênes, 1670-1690), in S. Marzagalli (ed.), Les Consuls en Méditer-
ranée, agents d’information xvi e -xx e siècle, Garnoer, Paris, 2015, pp. 99-119; D. Pede-
monte, Quando il nemico è visibile: il magistrato di sanità genovese come strumento di
controllo del territorio e di politica economica, «Storia Urbana», 147 (2015), pp. 33-54.
61 Asv, Psa, 382, 17.7.1735, all. F. Manzoni al Psc Vincenzo Donà; 20.2.1736.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Aprile 2020
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)