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Sanità e controllo mercantile alle Bocche di Cattaro: il lazzaretto di Castelnuovo  47


                    Repubblica.  Nell’autunno  del  1777  il  lazzaretto  contava  all’espurgo
                    ben 250 mila libbre di lana e nel 1780 il Provveditore Straordinario di
                    Cattaro Daniele Barbaro rimarcava la continua affluenza di merci «con
                    notabile vantaggio al commercio e alle pubbliche rendite». Nel 1787
                    uno dei successori di Barbaro, Giuseppe Diedo, sottolineava l’afflusso
                    alle Bocche di bastimenti ottomani, grazie tra l’altro alla protezione
                    offerta loro dalle forze navali della Serenissima in una fase di confronto
                    militare tra l’Impero Ottomano e la Russia, mentre il traffico veneziano
                    nei porti albanesi continuava ad essere «frequente». Un paio d’anni
                    dopo lo stesso Diedo, tracciando un rapido quadro del commercio con
                    l’Albania ottomana, evidenziava come esso rappresentasse una reale
                    «utilità» per le Bocche: tabacco, il cui appalto era nelle mani dei dobro-
                    tani, e granaglie erano in quel momento le voci principali di un traffico
                    che si estendeva fino a Valona.
                       L’azione dei bocchesi, disposti a pagare di più per imbarcare più velo-
                    cemente, era tale che i prezzi ne venivano alterati, suscitando un forte
                    malcontento  nei  sudditi  ottomani,  costretti  a  loro  volta  a  comprare  a
                    prezzi più alti, tanto che Diedo aveva ritenuto necessario un proprio in-
                    tervento calmieratore. Alcuni dati relativi alla fase finale del dominio ve-
                    neziano confermano il regolare afflusso di merci, anche se la loro fram-
                    mentarietà impedisce un vero confronto con i volumi registrati a inizio
                    secolo, quando le medie annuali superavano i 4 mila colli. Negli undici
                    mesi tra il luglio del 1794 e il maggio del 1795 si registrò l’arrivo di 2.330
                    colli (per un peso di 780.715 libbre), mentre nei soli tre mesi e mezzo tra
                    la fine di marzo e la metà di luglio del 1795 i colli furono 1.591 (per
                    472.715 libbre). Il traffico sembra essersi mantenuto anche con l’arrivo
                    degli austriaci. Nei poco più di quattro mesi tra la prima settimana di
                    luglio e la metà di novembre del 1801, quando il lazzaretto era ormai
                    divenuto «imperial regio», approdarono quindici bastimenti provenienti
                    dalla Boiana, oltre a due arrivati dal Golfo di Arta, in Epiro .
                                                                           78
                       I momenti di crisi erano determinati principalmente da iniziative
                    ostili delle locali autorità ottomane, quasi sempre istigate da Ragusa,
                    come accadde in almeno due occasioni negli anni Sessanta . Vi erano
                                                                             79
                    anche interessi diretti, perché i pascià di Scutari e Cavaglia avevano
                    cominciato ad armare in proprio unità mercantili e cercavano di favo-
                    rirle: nel 1767 il pascià di Scutari possedeva tre grosse polacche ed
                    era  «interessato»  in  più  di  altri  venti  bastimenti.  Le  iniziative  anti-



                       78  Asv, Psa, 382, Plc Stefano Andruzzi, 20.10.1777; 383, Plc Giovanbattista Trevisan,
                    13.5.1795;  18.7.1795;  Paolo  Carburi  16.12.1801;  Csm,  s.  I,  392,  3.11.1780;  558,
                    29.3.1787; 558, 6.2.1789.
                       79  Cfr. Asv, Ptm, 686, Psc Pietro Emo e Lorenzo Paruta, passim; Csm, s. I, 559, [Poc?]
                    Giovanni Zusto 28.2.1769.


                                                 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Aprile 2020
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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