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68 Marco Zanetti
2. Dalla Laguna di Venezia alla Palestina
Nell’aprile del 1947 il “sergente Alòn”, chiamato ad altri incarichi in
Palestina, passava dunque il comando ad Ada Sereni. Il resoconto da lei
lasciato non ha pretesa di impostazione storica (ed è rimasto pure senza
alcuna sistemazione editoriale), ma affascina proprio per la sua caratte-
ristica, insieme diaristica e di prima elaborazione della memoria. Esso
consente (incrociando il racconto con altre fonti) di identificare le partenze
da Venezia. Il primo episodio riguarda l’acquisto nei pressi di Venezia, da
un giovane triestino, Mario Canda, di una piccola motonave, il Noris , e
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la sua partenza nel marzo 1946 con 238 passeggeri; il racconto offre un
quadro illuminante delle situazioni che bisognava affrontare:
Purtroppo soffiava una bora violenta e il mare si era alzato pericolosamente,
ma tenere le persone per molto tempo chiuse nella stiva non era possibile, perché
l’aria sarebbe venuta a mancare e Mario dovette scegliere fra il pericolo di rima-
nere nella laguna, al sicuro dal mare, ma esposto al pericolo che il suo carico
clandestino fosse scoperto e quello di affrontare la tempesta. Mario scelse la tem-
pesta e, mentre il canale d’entrata nella laguna era battuto dalle navi, anche
grosse, che entravano per cercar rifugio, il minuscolo Noris fu l’unico a uscire.
Durante tutta la notte, non potendo procedere, Mario fece mettere il motore
a piccola velocità e rimase alla cappa, lasciando che il piccolo bastimento ri-
manesse come accucciato fra onda e onda e badando che la prora rimanesse,
sempre, di taglio ai marosi. Il giorno dopo poté proseguire; la traversata durò
10 giorni e la nave fu catturata durante lo sbarco. L’equipaggio, non identifi-
cato in mezzo alla folla degli immigrati, fu portato con loro nel campo di con-
centramento di Atlit.
Quello fu solo il primo viaggio del capitano Mario Canda che, dopo
una breve permanenza nel campo di Atlit, allestito dal protettorato
britannico già nel 1939 per ospitarvi gli immigrati illegali , poté tor-
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nare in Italia e riprendere la collaborazione con Aliya Bet prendendo
parte all’armamento dell’Exodus a Porto Venere. Condusse in seguito
la nave Fenice, che col nome Bracha Fuld sbarcò in Palestina ben
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35 La nave portava il nome della moglie del capitano-armatore e fu rinominata Win-
gate in onore di un brillante generale britannico, Orde Charles Wingate (1903-1944),
non ebreo, ma diventato filosionista.
36 A una quindicina di km da Haifa, smantellato solo negli anni 70 dopo esser servito
anche per la detenzione dei prigionieri durante la guerra dei 6 giorni; vi ha sede oggi un
centro di documentazione e testimonianza dell’immigrazione clandestina.
37 Curiosamente, la Fenice aveva preso il nome di una persona il cui destino si era
legato a quello della Noris-Wingate: Bracha Fuld era una giovane ebrea caduta sotto il
fuoco inglese a causa di un infruttuoso tentativo di far sbarcare i profughi il giorno
prima, cioè nella notte tra il 25 e 26 marzo, durante i festeggiamenti della Wingate Night
in onore del generale britannico e sionista morto due anni prima!
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Aprile 2020
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)