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Vincenzo Feo e il suo cotonificio                                355


                    sconfortante. Ancora nel 1909 le operaie addette alla filatura dovevano
                    accontentarsi  di  un  salario  a  cottimo  che,  in  base  alla  mansione
                    svolta 113 , variava da un minimo di L. 0,40 a un massimo di L. 1,25 per
                    una giornata lavorativa che in barba alla recente legge del 1907 era
                    ancora di quattordici ore 114 , quando invece le loro colleghe – al Nord
                    (cotonifici Cantoni e Sciaccaluga) come al Sud (cotonifici Aselmeyer
                    Pfister & C. e Schläpfer Wenner & C.) – potevano contare, già nel 1898,
                    su un salario che da un minimo di L. 0,60 arrivava a L. 1,50, e per di
                    più per una giornata lavorativa di undici/dodici ore 115 . Quando pure
                    non era a rischio lo stesso salario o, addirittura, il posto di lavoro,
                    come si ricava dall’art. 20, che così recitava: «se per causa di forza
                    maggiore, o di riparazioni, costruzioni, crisi industriale, deficienza di
                    commissioni, mancanza di materia prima, ecc. la Ditta dovesse tenere
                    fermo temporaneamente, in tutto o in parte lo stabilimento, nessun
                    operaio avrà diritto a compensi di sorta pel mancato lavoro e, nel caso
                    la sospensione durasse da oltre quindici giorni, l’operaio avrà diritto
                    di ritenersi sciolto dai suoi impegni e potrà ritirare il deposito cauzio-
                    nale di cui all’art. 2».
                       Lo stesso anno della pubblicazione del citato Regolamento, il 1903,
                    ecco un’altra lettera aperta allo stesso Ministro 116 , ma su un tema di-
                    verso a Vincenzo Feo particolarmente caro e per il quale aveva goduto
                    dell’«appoggio incondizionato» dello stesso primo ministro Francesco
                    Crispi 117 ,  ovvero  il  primario  rilancio  della  cotonicoltura  siciliana.  Al
                    quale peraltro lui stesso contribuiva con le sue costanti richieste ai
                    produttori locali, come rilevava il Corriere di Catania 118 : «non poche
                    famiglie di agricoltori dedicate alla coltivazione del cotone nell’isola ri-
                    cavano dall’improvviso rialzo dei prezzi determinati dalle sue richieste



                       113  E le mansioni erano davvero tante, dovendo le operaie attendere alle molteplici
                    fasi della lavorazione: aspatura, ritorcitura, riga filare, self-acting, laminatoi, banchi in-
                    termedio, accoppiatrice, cardatrici, scalatrici, spazzatrici, fuso (“Unione”, 28 febbraio
                    1909).
                       114  Ibidem.
                       115  U. Tombesi, L’industria cotoniera italiana cit., pp. 196-197; Maic, Annali di Stati-
                    stica. Statistica industriale, fasc. LXIV, L’industria del cotone in Italia cit., pp. 29-32.
                    Sono proprio la diminuzione della giornata di lavoro e l’aumento del salario le rivendi-
                    cazioni che nel febbraio 1909 porteranno allo sciopero delle operaie del cotonificio con-
                    clusosi, con «una vittoria parziale», dopo quasi un mese di trattative con la direzione
                    dell’azienda (R. Spampinato, Il movimento sindacale in una società urbana meridionale
                    cit., pp. 234-235).
                       116  A Sua Ecc. il Comm. Guido Baccelli Ministro di Agricoltura e Commercio, Di Mattei
                    & C., Catania, 1903.
                       117  In proposito vedi G. Giarrizzo, Catania cit., p. 104 e G. Barone, Dall’agricoltura
                    all’industria cit., p. 15.
                       118  Così, infatti, in una nota del 19 settembre 1903 dal titolo Industrie catanesi. Elar-
                    gamento dello stabilimento Feo, p. 2.


                                                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Agosto 2020
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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